Il territorio

Lo sbarco dei francesi a Flumini nel 1793

Flumini è stata teatro nel 1793 dello sbarco delle truppe francesi del generale Casabianca, dirette verso Cagliari. Le milizie sarde di Vittorio Amedeo III riuscirono però a respingere gli invasori, di cui faceva parte anche un giovane Napoleone Bonaparte

Nel 1793 il litorale di Flumini è stato teatro di un importante episodio storico, lo sbarco delle truppe della Repubblica francese, fresca di rivoluzione e da due anni in guerra con il re di Sardegna Vittorio Amedeo III. I piani per l’invasione dell’isola prevedevano un attacco alla cittadella fortificata di Cagliari e un’operazione minore con finalità diversiva nelle isole della Maddalena, a nord; di quest’ultimo attacco fu incaricato un giovane ufficiale che si era già distinto in battaglia, il còrso Napoleone Bonaparte.

Le prime scaramucce avevano visto una facile avanzata dei transalpini e nulla lasciava presagire l’imminente rovesciamento delle sorti del conflitto. Dopo un massiccio bombardamento su Cagliari a gennaio, l’ammiraglio Laurent Truguet fece rotta a Tolone per rifornirsi prima di tornare a fare pressione sulla Sardegna meridionale nel mese successivo. Lo sbarco delle truppe di terra avvenne il 14 febbraio, quando circa quattromila uomini agli ordini del generale Casabianca misero piede sul bagnasciuga di Quartu Sant’Elena, a Margine Rosso, diretti alle fortificazioni di Sant’Elia da cui avrebbero potuto bombardare il capoluogo senza troppe difficoltà.

Dopo un’iniziale avanzata, però, le truppe francesi furono costrette alla ritirata per via della scarsa conoscenza del territorio e di una resistenza molto accanita da parte dei sardi. Vittorio Amedeo III di Savoia celebrò la vittoria concedendo l’amnistia per tutti i reati commessi prima del conflitto e 24 doti da sessanta Scudi da assegnare ogni anno alle donne indigenti.

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